Moda espressione della cultura materiale contemporanea

Il confronto fra le fonti storiche conservate negli Archivi Storici Bocconi consente di far luce sulla capacità di Walter Albini di farsi interprete della moda come forma di espressione della cultura materiale del Novecento, contraddistinta dalla continua ricerca di sintesi e compromessi fra funzionalità ed estetica, eleganza e informalità, conformismo ed esclusività. 

Tra le numerose imprese con cui Albini collabora vi è Zamasport. Fondata nel 1966 e figlia del Maglificio Augusto Zanetti, attivo dall’inizio del Novecento nella produzione di maglieria intima, Zamasport lancia il marchio Callaghan, la linea di pret à porter che Walter Albini disegna dal 1968 al 1972 e a cui contribuirà successivamente anche Versace.

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Questionario informativo Zamasport-Callagha. Archivio CNMI.

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Callaghan, Prêt-à-porter, A/I 1978, Milano. Archivio CNMI.

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Invito per un fotografo alla collezione Gianni Versace per Callaghan, P/E 1978, Milano. Archivio CNMI.

Albini 3_CNMI_335.03_NTV Tokyo_Interprete Callaghan Invito per un interprete alla collezione Gianni Versace per Callaghan, P/E 1978, Milano. Archivio CNMI.

Dal punto di vista tecnico, la maglia non è propriamente un tessuto perché non presenta trama e orditura ma è ottenuta dall’annodatura di uno o più fili. Dal punto di vista economico, è un non-tessuto “povero” perché il suo confezionamento non comporta la fase del taglio del tessuto, generalmente prerogativa del sarto. Queste caratteristiche hanno reso l’annodatura una tecnica di lavorazione per lungo tempo prevalentemente utilizzata nella confezione di maglieria intima. 

Non-tessuto “povero”, la maglia ha comunque alimentato una fiorente industria entrando a far parte della storia della moda negli anni ’20 del ‘900, quando Chanel la utilizza per realizzare capi di abbigliamento femminile esterni caratterizzati da facile vestibilità, linee morbide, impiego di componenti tradizionalmente considerati maschili, come tasche e pantaloni. Nel suo periodo di apprendistato a Parigi, Albini conosce personalmente Chanel e ne rimane affascinato. In quegli anni, la moda della couturière francese è in aperta contrapposizione con l’haute couture, il cui nuovo corso postbellico era stato inaugurato dal New Look di Christian Dior, un modello di lusso sfarzoso basato sull’utilizzo di grandi quantità di materiali preziosi e di raffinate tecniche di confezione di capi di abbigliamento unici. 

La maglia, dunque, costituisce una chiave di lettura particolarmente interessante del percorso professionale di Albini e del suo modo di concepire la moda.