La Biblioteca giuridica

Nel 1938 Piero Sraffa e sua madre donarono alla Bocconi una raccolta di opere giuridiche a stampa, tra cui un interessante nucleo di testi antichi, alcuni particolarmente rari e di valore che facevano parte della ricca biblioteca di Angelo Sraffa.

"L'Università Bocconi conserva di Lui il più riconoscente ricordo, ma il possedere qualche cosa che a Lui appartiene e che fu strumento del suo geniale lavoro sarà per noi tutti motivo di intima soddisfazione profonda(lettera da Giovanni Gentile, vice presidente Università Bocconi, a Piero Sraffa)

Sraffa aveva raccolto questi volumi con un criterio ben preciso e, senz'altro, con lo spirito del bibliofilo e del collezionista. Nella parte antica della sua biblioteca giuridica, infatti, sono presenti le più significative fonti del diritto commerciale dell'età moderna, dottrinali e giurisprudenziali. Sraffa, avvocato di successo, professore di diritto commerciale, "organizzatore di cultura" per l'impegno profuso in Bocconi e in altri Atenei, oltre che nella cura della Rivista di diritto commerciale e alla redazione dell'Enciclopedia Treccani, non fu soltanto un bibliofilo. Di questi testi giuridici antichi, collezionati con intuito e passione, egli, a quanto risulta, si serviva direttamente nella stesura dei suoi lavori scientifici, cui non mancava mai una parte storica introduttiva. Quindi, i suoi volumi cinque, sei e settecenteschi, che già nascevano come libri d'uso di avvocati e giuristi del passato, Sraffa li utilizzava, li leggeva, li conosceva.

Della donanzione faceva parte anche la sua Miscellanea, una raccolta di estratti e opuscoli in materiale giuridica, che Sraffa aveva raccolto e ordinato nel corso di tutta la sua vita.