Gli anni nel Consiglio di Amministrazione
Le dimissioni di Angelo Sraffa dalla carica di rettore non segnarono la sua uscita di scena. Il presidente dell’Università, Ettore Bocconi, approfittando della disponibilità di un posto nel Consiglio di Amministrazione, glielo offrì, consentendogli di proseguire la sua opera riformatrice in una posizione più defilata, ma ancora influente.
Bollettino. Annuario della Associazione tra i laureati dell’Università Commerciale Luigi Bocconi 1926.
Tra il 1926 e il 1934, anche grazie al ruolo determinante di Sraffa, che partecipò attivamente alla regia dell’organizzazione, fu avviata — su iniziativa di Donna Javotte Manca di Villahermosa, vedova di Ettore Bocconi, scomparso nel 1932 — la costituzione di un ente dedicato allo sviluppo dell’alta cultura economica (Corriere della Sera, 15 marzo 1933).
Sraffa rimase nel Consiglio fino al 1934 e morì pochi anni dopo, nel 1937. Il particolare momento storico, ormai alle soglie della promulgazione delle leggi razziali, non permise all’Università Bocconi di commemorare adeguatamente la sua figura. La famiglia comprese le circostanze e, l’anno successivo alla sua scomparsa, decise di donare alla “sua università” i volumi della ricca biblioteca giuridica che “furono il suo strumento di lavoro”.
Università Bocconi. Annuario a.a. 1937-1938. Milano.