Sraffa 13
Velodromo
Inaugurato il 20 ottobre 2001, il Velodromo è stato progettato da Ignazio Gardella in collaborazione con il figlio Jacopo e gli architetti Fabio Nonis e Marco Zanibelli.
Mario Gardella, detto Ignazio (Milano, 30 marzo 1905 – Oleggio, 15 marzo 1999) è stato un architetto, ingegnere, designer e accademico italiano. Nacque in una famiglia di ingegneri e architetti di origine genovese, il cui capostipite fu l'omonimo bisnonno Ignazio Gardella senior. Benché il suo nome originale fosse Mario, Gardella scelse a 18 anni di firmarsi Ignazio, in onore del bisnonno.
Il cosiddetto “Velodromo” è un corpo di quattro piani con 10 aule ciascuno, accostate a settori di ellisse, così da generarne la pianta ellittica (da cui il nome “Velodromo”). L’andamento circolare non è soltanto una scelta formale ma è determinato dalla difficoltà del sito, inserito tra diversi ed eterogenei edifici preesistenti che lo nascondono alla vista dall’esterno del campus. Gardella e il gruppo di progetto riuscirono a determinare un’identità monumentale che non risulta tuttavia retorica: anzi, fa diventare l’edificio un landmark interno al campus, un segnale molto riconoscibile e utile all’orientamento.
Il progetto iniziale, inserito nel piano Bocconi 2000, prevedeva la realizzazione di due edifici, ma il secondo di questi non venne mai realizzato: Gardella scomparve infatti prima del completamento dell’unico dei due edifici realizzati, il 15 marzo del 1999. L’edificio Bocconi di Gardella fu una delle sue ultime costruzioni di particolare interesse, soprattutto per il richiamo all’immagine urbana storica dell’area. Si vedano per esempio le parti finestrate che segnano verticalmente il corpo ellittico: pilastri di mattoni a vista e pannelli in metallo verniciato di bianco che evocano le facciate dei tanti opifici che hanno caratterizzato per decenni il paesaggio architettonico della Milano industriale. Proprio in quell’area, infatti, sorgeva uno dei più importanti gasometri della città.
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