I leoni di Arturo Martini

Una leonessa e un leone presidiano l’ingresso nell’edificio storico del campus Bocconi: si tratta di due sculture in gres verde opera di Arturo Martini collocate nell’atrio di Via Sarfatti 25.  

Quando fu inaugurato l’edificio di Pagano, nel dicembre 1941, Arturo Martini, che dieci anni prima aveva vinto il primo premio alla scultura alla I Quadriennale di Roma, si era già dedicato dal 1937 al 1939 a importanti commissioni pubbliche in città e nello stesso anno, sempre a Milano, aveva presentato la sua prima mostra di dipinti. 

La stagione milanese di Martini fu segnata dalla collaborazione con l’ingegner Jean Charles Mathon, proprietario degli stabilimenti di Corsico dove veniva lavorato, tra gli altri materiale, anche il grés. Dall’incontro con Mathon nascono progetti per ceramiche monumentali come il Leone e la Leonessa, pensate come sedute da giardino. Di queste sculture sappiamo che sono state realizzate tre coppie destinate a edifici privati.                                    

Nato a Treviso nel 1889 da una famiglia molto modesta, Arturo Martini aveva iniziato a lavorare nella bottega di un orefice e da lì si era poi appassionato della lavorazione della ceramica. Dopo essere stato a Monaco (1909) e Parigi (1911) andò a Roma alla fine della guerra e aderì al movimento dei Valori Plastici. Dopo le grandi opere degli anni ’40 abbandonò quasi completamente la scultura, diventata ormai per lui "lingua morta". Morì a Milano nel 1947.